
Giuseppe Carta
Giuseppe Carta

"Nelle mie opere racconto della Natura la sua più intima metamorfosi, con l’intento di celebrare di essa la miracolosa rinascita e quella bellezza vera, pura e vivace che è proprio del suo esistere.
Non vado cercando la perfezione perché la realtà non è perfetta, noi non siamo perfetti, la natura stessa non lo è. Amo ritrarre di ogni soggetto ogni piega, ogni ruga, ogni più piccola imperfezione perché la realtà, su tutti i possibili contesti di confronto, è sempre quella che ti appaga di più.
Ogni frutto è figlio della Terra e della Natura, è fonte di bellezza e di nutrimento che germina giorno dopo giorno fecondo di nuova linfa e profonda simbologia"
Giuseppe Carta
Giuseppe Carta è pittore e scultore italiano riconosciuto a livello internazionale.
Le nature che dipinge sono di commovente realismo e le sculture che realizza con l’antica tecnica della fusione a cera persa a Pietrasanta, in Toscana, luogo emblematico della scultura a livello mondiale, sono simboli universali di Germinazione.
Fil rouge dei lavori di Carta è la Natura: frutti vivi, vivissimi, sono ritratti tanto nei loro momenti di massimo splendore quanto in quelli di caducità, evoluzione e maturazione. La Natura, per l’artista, è sempre foriera di bellezza e di nuova vita anche laddove apparentemente la vita non c’è più.
Carta sonda con attenzione quasi maniacale la realtà che lo circonda, coglie ogni minimo dettaglio mettendo in luce di ogni soggetto dipinto o scolpito le più singolari specificità. Siano calici, tovaglie finemente ricamate, tavole imbandite di luce e colore, cesti, libri, civette, peperoncini, zucche, limoni, melagrane, cipolla, uva, fichi e quanto altro la natura possa regalare, l’artista li traspone nella sua arte carichi di un traboccante realismo e di una luce vivifica e illuminante. Nella scultura, in bronzo, alluminio, resina, ceramica, marmo di Carrara l’artista va nel cuore della materia, inseguendo un dialogo ancora più coinvolgente, comunicativo, inclusivo e attrattivo, la indaga, la plasma, la forgia fino a raggiungere frutti dal realismo pieno e materico, dalle forme sinuose e ricercate e dalle cromie intense e avvolgenti.
L’artista nasce nel 1950 in Sardegna a Banari, un piccolo e caratteristico paese della provincia di Sassari. Ancora bambino, nel 1959, con la sua famiglia si trasferisce prima in Toscana e poi in Liguria dove trova stabile dimora nella città di Genova..
L’interesse per la pittura e la scultura si manifesta sin dall’infanzia. Ancora adolescente rivela anche una forte passione per la musica, decide così di iscriversi al corso di pianoforte presso il Conservatorio Nicolò Paganini di Genova. Alla fine degli anni Sessanta passa al Conservatorio Statale Antonio Vivaldi di Alessandria, qui prosegue e ultima nel 1972 gli studi in pianoforte e al contempo si dedica allo studio dell’organo e della didattica della musica. Dal 1973 inizia una serie di attività artistiche in ambito corale e polifonico e intraprende l’insegnamento di educazione musicale, al contempo frequenta quale allievo di interpretazione e lettura di spartito d’opera i Corsi musicali estivi “Città di Varallo”.
Nei primi anni Ottanta rinuncia all’insegnamento per dedicarsi definitivamente con profondo trasporto alla pittura, indirizzata inizialmente all’astrattismo e successivamente al realismo che diverrà il suo unico motore di ricerca.
Nei medesimi anni collabora per la collana Ivaldi Editore con Mino Milani, Hugo Pratt, Attilio Micheluzzi e Giacinto Gaudenzi alla realizzazione dei volumi Soldati di ventura e Storie di un altro evo e di altre realtà. Si dedica anche alla scrittura, scrive due romanzi e una ventina di racconti e collabora anche con il Corriere del Pomeriggio.
Ancora molto legato alla musica a Genova consegue la specializzazione in Elementi di musicoterapia e sindrome di Down in contesto scolastico.
L’incontro fortunato con il gallerista genovese Rinaldo Rotta si rivela per Carta molto importante per la sua evoluzione pittorica. «Fu un incontro che segnò profondamente il mio percorso artistico – afferma Carta – Rinaldo Rotta mi fece capire la differenza fra un quadro d’arredo e un’opera pittorica».
.jpeg)


Nel 1994 inizia a collaborare con la galleria Guidi di Genova e nello stesso anno un altro fortunato incontro con lo scrittore milanese Giorgio Soavi segna la svolta nella sua carriera. L’attenzione di Soavi per le opere di Carta è tutta volta verso i calici di finissimo cristallo che emergono tra le preziose tovaglie e le raffinate ceramiche dipinte. Disse che non aveva più visto, ormai da tanti anni, vetri dipinti. A partire dal 1994, e per i due anni successivi, Carta si dedica interamente alla realizzazione di tele raffiguranti, per l’appunto, nature morte feconde di luce emanata dai cristalli, che trovano una scena ideale nella mostra allestita con catalogo curato dallo stesso Giorgio Soavi alla galleria d’arte Antonia Jannone di Milano (con la quale collabora fino agli inizi degli anni 2000).
Nel 1996 è allestita al Castello di Pralormo (Torino), su iniziativa dei conti Beraudo, la mostra Giuseppe Carta. Fragile, fragilissimo alla quale segue, su iniziativa del Presidente della Provincia di Sassari, la mostra antologica itinerante Giuseppe Carta. Il peso leggero della luce a cura del critico d’arte Marco Goldin, che lo invita due anni dopo ad esporre a Conegliano Veneto nella mostra Palazzo Sarcinelli 1988/1998.
Nel 1997, su invito della galleria Rinaldo Rotta di Genova, espone tredici dipinti nella mostra Cinque pittori della realtà, insieme a Giorgio Balboni, Luigi Benedicenti, Paola Campanella e Jonathan Janson.
Nel 1998 un altro fortunato incontro con il critico d’arte Federico Zeri segna il suo percorso artistico: ne segue il testo Pittura cristallina per una mostra personale alla galleria Rinaldo Rotta di Genova, mostra che non fu mai realizzata a causa della scomparsa del gallerista genovese. Le opere che Carta realizza alla fine di questo decennio sono ispirate al ritmo musicale delle sinfonie di Mozart.
Con la galleria la Spirale di Milano partecipa all’Art International di New York con due personali presso il Jacob K. Javits Convention Center e presso il New World Art Center.
Gli anni che seguono portano Carta ad esporre in contesti di grandissimo rilievo: sono a Parigi il Gran Palais e l’Espace Branly della Tour Eiffel, le gallerie Robin-Leaudouze e Caplain Matignon, seguono poi gli inviti a Ginevra, a Gand e Londra e quindi ancora in Francia a Saint Paul de Vence (Galerie Vendôme). In Italia conferma la sua presenza soprattutto in Lombardia, in Toscana e in Emilia Romagna dove le sue opere sono costantemente proposte all’Arte Fiera di Bologna.
Nel 1999 una grande antologica Giuseppe Carta. La magia delle cose è promossa al Foyer del Teatro Lirico di Cagliari, il catalogo della mostra è a cura della critica d’arte Ada Masoero. Seguono le mostre Giuseppe Carta. La dinamica dei volumi inerti alla galleria EloArt di Forio d’Ischia (NA) con catalogo a cura di Teresa Coppa e Sulle ali della seduzione ai Musei di Palazzo dei Pio a Carpi (Modena).
Nel medesimo anno è discussa dalla dottoressa Maria Grazia Sassu la tesi di laurea dal titolo L’opera pittorica di Giuseppe Carta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Sassari.


Nel 2011 espone all’Euroflora a Genova una importante installazione scultorea di elementi bronzei e in alluminio. In Sicilia a Racalmuto nel Castello Chiaramontano è promossa la mostra Giuseppe Carta. Sul filo della memoria. Su invito di Vittorio Sgarbi è alla 54esima Biennale di Venezia con l’installazione pittorica Rosso Sardo ed Equilibri precari. Partecipa alla mostra L’arte di amare l’arte promossa dalla Fondazione CittàItalia al Palazzo Reale di Torino e alla Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma.
Nel 2012 riceve l’invito del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli a realizzare la scenografia del Teatro: una scultura di oltre 9 metri, Germinazione Melagrana. La scultura è esposta per un anno nella valle del Teatro, mentre suoi dipinti e sculture sono allestite a Lajatico, il
paese natio di Bocelli. La Banca d’Italia lo chiama a realizzare il ritratto del Prof Mario Draghi, già governatore della Banca d’Italia e Presidente della BCE.
Nel 2013 riceve l’incarico dalla CEI di realizzare il corredo pittorico e scultoreo per il Nuovo Complesso Parrocchiale della Provincia di Lanusei (Sardegna), partecipa alle mostre 100 Ventagli di corte d’autore dalla collezione di Aldo Dente alla Rocca di Dozza e Sardegna Arte Contemporanea 01 Leap and Land allestita al Masedu di Sassari dall’Accademia di Belle Arti Mario Sironi.
Nel 2014 Carta è protagonista in Cina di un importante progetto espositivo itinerante: a Chongqing, su invito dell’Ambasciata Italiana a Pechino e del Consolato Generale d’Italia a Chongqing, è promossa nel prestigioso spazio espositivo Changjiang Art & Culture Center la mostra Verso la luce, una personale di selezionati dipinti, la mostra è proposta alcuni mesi dopo in un altro importante spazio espositivo, la galleria Aura Art Space di Chengdu. Carta viene invitato dal Consolato Generale d’Italia a Chongqing a realizzare una scultura per l'inaugurazione della nuova sede del Consolato. Idea e realizza quale simbolo della città cinese Capsica Red Light una installazione scultorea in bronzo policromo di cinque peperoncini di rosso vivo squillante. Nello stesso anno su invito dell’associazione I mondi di carta espone a Crema nella rassegna culturale ed enogastronomica imondidicarta2014 le sue sculture raffiguranti dei frutti che ben si legano al tema del Cibo. La sua Cipolla in cristallo policromo e oro è consegnata come premio a Gualtiero Marchesi. Alla fine dell’anno gli è dedicata a Milano alla Fondazione Stelline un’importante antologica La luce e il suono, promossa dalla galleria Arcoit e curata dal critico Ivan Quaroni.
Nel 2015 è all’EXPO Milano 2015 nel padiglione Kip Onu e su invito del Governo Cinese nel padiglione Cina, dove a fine anno nella affollata città di Chongqing è installato un peperoncino alto oltre 7,50 metri in una delle più piazze più grandi e moderne della città, Guan Yin Qiao. Partecipa a Venezia alla mostra Il grande canale della Pace allestita al Palazzo Bollani. È esposta a Biella nel Selvatica Natura in Festival nei splendidi giardini all’italiana del Palazzo Cromo-Losa una sua grande installazione scultorea in alluminio specchiante. A Volterra nella mostra Rosso Fiorentino Rosso Vivo, curata da Vittorio Sgarbi con la regia di Alberto Bartalini, presenta una installazione scultorea dalla serie I piccantoni Capsica Red Light. È inaugurata al Museo dell'Arte Vetraria di Altare Giuseppe Carta. Trasparenze dipinte.
Nel 2016 a Milano a Eataly, il tempio dell’eccellenza italiana in fatto di cibo e produzione enogastronomica, è promossa la mostra Giuseppe Carta. Germinazioni. I diari della terra. La mostra è poi allestita nelle sedi di Eataly di Torino, di Bologna e poi nel 2017 di Roma.



Nel 2011 espone a Genova all’Euroflora una importante installazione scultorea di elementi bronzei e in alluminio, in Sicilia a Racalmuto nel Castello Chiaramontano è promossa la mostra Giuseppe Carta. Sul filo della memoria. Su invito del critico d’arte Vittorio Sgarbi è alla 54ª Biennale di Venezia con l’installazione pittorica Rosso Sardo ed Equilibri precari. Partecipa alla mostra L’arte di amare l’arte promossa dalla Fondazione CittàItalia al Palazzo Reale di Torino e alla Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma.
Nel 2012, su invito del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli e con la direzione artistica di Alberto Bartalini, realizza una scultura di 9 metri raffigurante una imponente melagrana bronzea quale scenografia del teatro. In tale occasione Carta ritrae Andrea Bocelli. La scultura Germinazione Melagrana è esposta per un anno nella valle del teatro, mentre altre sue opere (dipinti e sculture) sono allestite a Lajatico nel paese natio del grande tenore Bocelli. Nel medesimo anno riceve dalla Banca d’Italia l’importante committenza di ritrarre il prof. Mario Draghi, già presidente della BCE.
Nel 2013 riceve l’incarico dalla CEI di realizzare il corredo pittorico e scultoreo per il Nuovo Complesso Parrocchiale della Provincia di Lanusei (Sardegna), partecipa alle mostre 100 Ventagli di corte d’autore dalla collezione di Aldo Dente alla Rocca di Dozza e Sardegna Arte Contemporanea 01 Leap and Land allestita al Masedu di Sassari dall’Accademia di Belle Arti Mario Sironi.
Nel 2014 su invito dell’associazione I mondi di carta espone a Crema a imondidicarta2014 alcuni suoi frutti scultorei, in tale occasione con la cipolla in cristallo policromo e oro di Carta è premiato il maestro indiscusso della cucina italiana Gualtiero Marchesi. Alla fine dell’anno gli è dedicata a Milano alla Fondazione Stelline un’importante antologica La luce e il suono con catalogo della mostra a cura del critico d’arte Ivan Quaroni.
Nel 2014 Carta è protagonista in Cina di un importante progetto espositivo itinerante: a Chongqing, su invito dell’Ambasciata Italiana a Pechino e del Consolato Generale d’Italia a Chongqing, è promossa nel prestigioso spazio espositivo Changjiang Art & Culture Center la mostra Verso la luce, una personale di selezionati dipinti rappresentanti i temi più cari all’artista: grandi composizioni con cipolle, limoni, libri, melagrane, fiori e tovaglie metafisiche imbandite di luce e colore. L'impatto con il mondo cinese è altissimo, le opere di Carta riscontrano fin da subito particolare interesse e la mostra è proposta alcuni mesi dopo in un altro importante spazio espositivo, la galleria Aura Art Space di Chengdu dove l'artista è accolto con grande ovazione. Entrambe le iniziative vengono seguite in prima persona dal Console italiano Sergio Maffettone e dal consulente scientifico dell'Ambasciata di Pechino Plinio Innocenzi, che definiscono l’opera di Carta una Eccellenza Italiana. Forte di questo sentimento, Carta viene invitato dal Consolato Generale d’Italia a Chongqing a presentare una scultura per l'inaugurazione della nuova sede del Consolato. Quale simbolo della città cinese, Carta presenta Capsica Red Light una installazione scultorea in bronzo policromo raffigurante cinque peperoncini che si offrono allo spettatore in un rosso vivo squillante e che richiamano nelle contorsioni e pieghe le grandi sofferenze dell’Uomo che, nonostante il suo faticoso esistere, si eleva alla Vita. I peperoncini di Carta, dal grande realismo materico, catturano l'interesse di importanti personalità del mondo dell'economia cinese fino a diventare l'oggetto di una preziosa collaborazione tra Consolato, grandi sponsor imprenditoriali e l'artista che ha lo scopo di far divenire i peperoncini di Carta il simbolo della città di Chongqing e della regione del Sichuan.
Nel 2015 Carta è invitato con i suoi peperoncini rossi all’EXPO Milano 2015 nel padiglione Kip Onu e, su invito del governo cinese, nel padiglione della Cina. Alla fine dell’anno, nella città di Chongqing è installato un peperoncino alto oltre 7,50 metri in una delle più piazze più grandi e moderne della città, Guan Yin Qiao.
In Italia partecipa a Venezia alla mostra Il grande canale della Pace allestita al Palazzo Bollani, a Biella nel Selvatica Natura in Festival espone nei splendidi giardini all’italiana del Palazzo Cromo-Losa una grande installazione scultorea in alluminio specchiante, a Volterra nella mostra Rosso Fiorentino Rosso Vivo, curata da Vittorio Sgarbi con la regia di Alberto Bartalini, presenta un'installazione scultorea dalla serie I piccantoni Capsica Red Light, ad Altare nel Museo dell'Arte Vetraria è allestita la personale Giuseppe Carta. Trasparenze dipinte.
Nel 2016 a Milano a Eataly, il tempio dell’eccellenza italiana in fatto di cibo e produzione enogastronomica, è promossa la mostra Giuseppe Carta. Germinazioni. I diari della terra. 24 piccole nature morte aventi a soggetti i frutti della terra, una grande melagrana in bronzo policromo e una serie di peperoncini rossi lucenti sono esposti all’interno di Eataly nel Teatro Smeraldo, mentre all’esterno nella piazza XXV Aprile un grande peperoncino rosso alto 5 m dialoga armonicamente con l’architettura antica e moderna del luogo. Il peperoncino di Carta è divenuto poi il grande protagonista del festival imondidicarta2016 di Crema durante il quale è stato consegnato al produttore Pietro Valsecchi un peperoncino in bronzo policromo quale premio alla carriera. La mostra è stata poi allestita nella sede di Eataly di Torino e poi nel 2017 nella sede di Roma.



Nel 2017 a Pietrasanta, in Toscana, è inaugurato il grande evento Giuseppe Carta. Orti della Germinazione (regia di Alberto Bartalini, cura di Luca Beatrice) con oltre 120 opere esposte tra dipinti e sculture, tra cui The Red Giant, un gigantesco peperoncino rosso lungo 18 metri che sembra nascere dalla terra. The Red Giant, insieme ad altri 20 splendidi peperoncini rossi, diventa poi l’imponente scenografia del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli. La collaborazione con Bocelli continua a Roma con il charity event Celebrity Fight Night con l’esposizione al Colosseo dell’imponente Melagrana, già simbolo del Teatro del Silenzio 2012 e dell’Andrea Bocelli Humanitarian Award, premio conferito a celebrità e star internazionali quali Sophia Loren, la principessa Rania di Giordania, George Clooney, Sharon Stone, Nicolas Cage, Lionel Richie.
Un altro monumentale peperoncino rosso è esposto ad Alba, in Piemonte, nelle reali cantine vitivinicole di Fontanafredda, patria del famosissimo Barolo, dove dal 2018 domina un gigantesco grappolo d’uva voluto dall’imprenditore italiano Oscar Farinetti e creato da Carta quale Monumento al Nebbiolo.
Sempre nel 2018 Carta con i suoi peperoncini rossi, 25 esposti a Genova nei giardini dei Parchi di Nervi e al Porto Antico, conquista il pubblico di Euroflora Genova 2018 e alla fine di giugno The Red Giant, il peperoncino lungo 18 metri esposto prima a Pietrasanta e poi al Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli, trova quale luogo ideale di esposizione Fico Eataly World di Bologna, la fabbrica italiana del cibo più importante del mondo.
Ancora nel 2018, la gigantesca Melagrana di 9 metri trova installazione permanente nella città di Pontendera, in Toscana, per volontà del Gruppo Lupi.
In Calabria, a Diamante, è insignito dall’Accademia Italiana del Peperoncino del titolo di Ambasciatore del Peperoncino nel mondo.
Il Polo Museale della Puglia e il MIC celebrano l’arte di Giuseppe Carta promuovendo l’evento Giuseppe Carta. Epifania della Terra negli splendidi castelli svevi di Bari, Gioia del Colle, Manfredonia e Trani e al Museo Archeologico di Canosa di Puglia.
Nel 2019 altri importanti riconoscimenti attribuiscono a Giuseppe Carta il titolo di Maestro dei Peperoncini e dei grandi Frutti della Terra. Mentre prosegue con grande successo l’evento in Puglia, in Calabria per la città di Tropea realizza in scultura il suo frutto conosciuto in tutto il mondo: la Cipolla rossa. Con la comunità calabrese si instaura un profondo rapporto di amicizia e di stima che culmina con il conferimento a Carta della cittadinanza onoraria.
Nel medesimo anno un film è a lui dedicato dal regista Dado Martino affascinato dalle opere e dalla vita dell’artista così ricca di esperienze e di contaminazioni vissute in giro per il mondo dall’Occidente all’Oriente. Il film CARTA è presentato in anteprima nazionale al Comune di Genova nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi.
Seguono altri importanti eventi e riconoscimenti.
- su invito della Direzione del Polo Museale della Puglia la scultura Germinazione della Pace, che rappresenta un ramo di ulivo quale simbolo universale di unione e di convivenza tra i popoli della terra, è esposta alla presenza del ministro italiano della cultura Bonisoli al Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, mentre per l’evento Libri d’artista. L’arte da leggere al Castello Svevo di Bari la scultura Sul filo della memoria.
- in Toscana, a Pontedera, è tra gli artisti protagonisti della mostra, diretta da Alberto Bartalini, I moti dell’anima. Tributo a Leonardo da Vinci e altre sue opere sono esposte ai famosi Bagni Alpemare di Andrea Bocelli (Forte dei Marmi).
- in Sardegna a Sassari le sue germinazioni scultoree diventano la scenografia ufficiale dell’evento Che gusto!, in tale occasione Carta è insignito dal quotidiano regionale La Nuova Sardegna del premio La Nuova Sardegna quale Artista celebre che porta alto il nome della Sardegna nel mondo, dall’Occidente all’Oriente. Sempre in Sardegna, a Nuoro, è l’Istituto Superiore Regionale Etnografico a promuovere e celebrare l’arte di Giuseppe Carta al Museo del Costume con il grande evento espositivo Giuseppe Carta. Orti di Grazia presentato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e diretto da Alberto Bartalini.
- in Sicilia il Comune di Priolo Gargallo consegna a Giuseppe Carta il premio nazionale Ambiente e Società per l'importante impegno sociale profuso in Italia e nel mondo con le sue opere dedicate ai frutti della terra.
Nel 2020 l’arte di Giuseppe Carta è ancora una volta oggetto di grande interesse nazionale ed internazionale. Il preoccupante diffondersi in tutto il mondo del virus Covid-19 coinvolge l'umanità intera e ogni attività e progetto viene cancellato o reso on-line, la priorità di tutti e per tutti è quella di salvare vite umane e porre fine alla grave emergenza sanitaria che imperversa in ogni nazione. Dopo un lungo periodo di lockdown generale in tutto il territorio nazionale e non solo, vi è la volontà di infondere nuova speranza in tutti i contesti sociali traumatizzati dalla pandemia e anche l’arte partecipa a questa importante ripresa, Giuseppe Carta è così invitato dal Comune di Tropea ad intervenire alla conferenza on-line del festival Tropea Cipolla Party in qualità di artista che con le sue opere celebra la Natura e la Rinascita. Carta è legato alla città di Tropea non solo per la Cipolla rossa, alla quale ha dedicato una sua scultura, ma anche per esserne diventato nel 2019 cittadino onorario. È con l'obiettivo di favorire una ripresa sociale e culturale post lockdown che il 18 luglio è inaugurata a Porto Rotondo la Porto Rotondo Art Gallery, voluta dal Conte Luigi Donà dalle Rose e da Leonardo Donà dalle Rose, con oltre 25 opere di Giuseppe Carta dedicate ai frutti della terra quale simbolo di germinazione e di rinascita. In Svizzera con la Galerie Jedlitschka di Zurigo espone due grandi peperoncini dal colore rosso squillante e dalle forme vibranti.
In Toscana Carta aderisce all’iniziativa di solidarietà, promossa dal Comune di Pietrasanta a favore dell’Ospedale Versilia e delle realtà imprenditoriali e famiglie in difficoltà a causa del Covid-19, donando una sua opera per l’asta di beneficenza battuta dalla casa d’aste londinese Sotheby’s il 12 settembre nel chiostro di Sant’Agostino della città pietrasantina. In Sardegna è invitato dalla Sgaravatti Group, storica e prestigiosa azienda vivaistica italiana operante a livello internazionale e altamente specializzata nella progettazione e realizzazione di giardini e spazi verdi, ad arricchire con le sue germinazioni scultoree i festeggiamenti per la celebrazione dei 200 anni di attività dell'azienda tenutasi nel garden di Capoterra (Sardegna)
In Toscana a Pontedera, riconosciuto polo italiano dell'arte contemporanea, inaugura l’evento Natale ad Arte, diretto da Alberto Bartalini, con importanti installazioni scultoree e L’Orto dei Sogni di Giuseppe Carta celebra la vita con una complessa installazione di germinazioni scultoree colorate e dal forte valore evocativo.
Nel 2021 nell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, uno dei giardini botanici più belli d’Italia, sotto il titolo Natura e Artificio le sculture di Carta germogliano nello spazio naturale dell’orto offrendosi al dialogo con le presenti spettacolari e centenarie specie arboree e arbustive. L’evento, simbolo della rinascita e della ripartenza, evidenzia il particolare connubio tra natura, arte, studio e scienza botanica.
Dopo il successo in Puglia, nelle sedi dei castelli svevi di Bari e di Copertino, la mostra Libri d’Artista. L’arte di leggere approda a Roma e sotto la Direzione dei Musei Statali della Città di Roma al museo Boncompagni Ludovisi l’opera di Giuseppe Carta Sul filo della Memoria è scelta per il manifesto ufficiale dell’evento.
In occasione dell’evento Maestro d’Olio, promosso a Pietrasanta, Carta espone una oliva monumentale quale simbolo dell’evento accompagnandola da installazione profusa di frutti scultorei.
In Lombardia ad Iseo è inaugurato l’evento-mostra Giuseppe Carta. Germinazioni della Terra.
Nello scenario incantato del lago di Iseo e nella sede della Fondazione L’Arsenale della rinomata cittadina lombarda, 100 opere raccontano la storia artistica di Carta. Tre i giganti scultorei che aprono il percorso espositivo del lungolago: un peperoncino rosso, un pomodoro rosso e una oliva verde, seguono altre importanti sculture fino a giungere ad un limone giallo che splende sul lago. Installazioni profuse di alluminio specchianti e peperoncini colorati sono invece ospitate nei giardini della cittadina lombarda, nel centro storico un'arancia monumentale cattura la scena espositiva e conduce il visitatore alla Fondazione l’Arsenale dove è allestita una selezione di dipinti di estremo realismo.
Il 2022 è un anno particolarmente significativo per Giuseppe Carta:
è invitato in Francia ad esporre i suoi giganti scultorei dedicati alla Natura e alla Terra nell'antica città di Mougins, in Costa Azzurra. Scelto dal Comune di Pietrasanta quale artista rappresentativo della scultura realizzata a Pietrasanta, Giuseppe Carta è invitato dal Comune di Mougins a Monumental quale scultore dell’anno. Nel segno della Germinazione, Carta dà vita a Mougins ad una scenografia vivace e colorata allestendo nelle vie e nelle piazze del borgo antico oltre 70 sue sculture tra peperoncini rossi, ma anche blu e bianchi in omaggio alla bandiera francese, limoni, olive, melograni, ciliegie, cipolle e uva. La sua fragola scultorea dalle imponenti dimensioni (quasi 5 metri di altezza) è scelta da Mougins come simbolo dell'intera esposizione.
In Italia altre esposizioni e riconoscimenti confermano la grandezza dell’opera di Carta:
-
a Euroflora 2022, su invito della Regione Sardegna e dei rappresentanti del settore florovivaistico sardo, presenta una installazione profusa di frutti scultorei immersa nel verde regalando all’intera area espositiva un'esplosione di colore. L’allestimento proposto nei suggestivi Parchi di Nervi conferma la presenza costante di Carta alla caleidoscopica manifestazione internazionale che celebra da oltre 50 anni la bellezza e l’importanza della natura. Oltre 240.000 presenze sono state registrate per l’edizione 2022.
-
In Toscana la città di Pietrasanta gli conferisce il titolo di Ambasciatore della Creatività donandoli anche la spilla della città. L’assegnazione del riconoscimento, avvenuto ad opera del sindaco Alberto Stefano Giovannetti e alla presenza del Sindaco di Mougins Richard Galy e di Lerici Leonardo Paoletti, è per Giuseppe Carta di notevole importanza perché da oltre 20 anni l’artista crea nella città pietrasantina le sue Germinazioni scultoree e alla città e ai suoi abitanti è profondamente legato.
-
in Sardegna sono collocate in permanenza due sue maestose sculture:
una pera di oltre 2 metri e mezzo realizzata in candido marmo statuario di Carrara ed esposta nella città di Pietrasanta e poi nel Museo del Costume di Nuoro, trova stabile collocazione a Banari suo paese natio. La Pera di Carta arriva a Banari con sentimento di amore e di appartenenza che lega idealmente il suo paese, nel quale è nato e cresciuto e risiede, e la città di Pietrasanta che da oltre 20 anni lo accoglie come scultore.
una maestosa scultura di oltre 3 metri di altezza e raffigurante il tipico pane “Zichi”, è realizzata da Carta è installata a Bonorva, per volere dell’Amministrazione Comunale, quale simbolo identitario della storia e della cultura della comunità bonorvese.
-
a Orticolario 2022, la kermesse internazionale dedicata alla natura e alle piante per un giardino sostenibile che si tiene ogni anno a fine settembre a Villa Erba sul lago di Como, è collocata negli spazio creativo ideato dalla Sgaravatti Group una ghianda dalla grande resa materica e coloristica a simboleggiare la Forza e la Prosperità: la forza che lega universalmente la Natura alla Storia della Terra e alla Cultura dei Popoli che la abitano, la prosperità perché nel suo essere frutto genera e preserva la Vita e la sua stessa esistenza così come quella di tanti altri esseri viventi.
Nel 2023 un importante progetto espositivo vede protagonista Giuseppe Carta ad Assisi. Il 2 Aprile, nella città sacra di San Francesco e in occasione della Domenica delle Palme, è inaugurata Germinazione della Pace un'installazione scultorea di oltre 140 olive in bronzo collocate sul prato antistante e sul piazzale della Basilica papale di San Francesco. Definita, dal Comune di Assisi e da Padre Marco Moroni custode del Convento, un’opera d’arte altamente simbolica attraverso la quale è possibile rafforzare il messaggio di pace e speranza che Assisi evoca ogni giorno, l’installazione scultorea ha potuto consolidare di Carta il messaggio divulgativo di unione, condivisione, di pace e di vita riposta in ogni sua opera e in particolare nelle olive.
In Sardegna a Muravera e Costa Rei, per volontà dell’Amministrazione Comunale, sono installate 4 arance simboli della loro terra e antica tradizione. A far da madrina all’inaugurazione è Rosi Sgaravatti.
Per il Macfrut di Rimini la Regione Calabria invita Carta a rappresentare con le sue Germinazioni scultoree i frutti della terra calabrese. 7 le sculture esposte, sotto la direzione artistica di Paolo Pecoraro, che accolgono le migliaia di visitatori dell’evento internazionale sul comparto ortofrutticolo più importante d’Italia. A ufficializzare l’evento il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e l’Assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo.
Per il Consorzio calabrese per la tutela della IGP “Clementina di Calabria” Carta realizza la scultura “Clementina di Calabria” prima esposta al Macfrut di Rimini, poi al Magna Graecia Film Festival di Catanzaro e attualmente esposta al Museo Archeologico Nazionale di Sibari.
In Sardegna la Pro Loco di Banari promuove il Premio Cipolla Dorata di Banari da destinare a grandi personalità sarde che portano in alto e con successo il nome della Sardegna nel mondo. Giuseppe Carta, che del premio raffigurante una cipolla scultorea bronzo dorato ne è l’ideatore e il creatore, dona insieme alla Pro Loco di Banari la scultura al grande chef Luigi Pomata e al celebre tenore Francesco Demuro.
Nel Lazio presenzia quale il Maestro indiscusso dei Peperoncini nel mondo alla Fiera Mondiale del Peperoncino di Rieti.
In Calabria è invitato a presenziare all’inaugurazione del Museo d’Impresa esperienziale GIAS che celebra la storia imprenditoriale della famiglia Tenuta di Mongrassano. Le sue opere sono esposte per onorare il lavoro della terra e dell’uomo portato avanti con tenacia e dedizione della famiglia Tenuta leader della surgelazione ortofrutticola.
Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma annovera tra le sue acquisizioni l’opera scultorea "Germinazione della Pace". Donata dall’artista, essa si richiama alla grande installazione di olive in scala gigante esposta ad Assisi sul prato antistante la Basilica di San Francesco in occasione della celebrazione della Domenica delle Palme. Come richiamo all’opera di Assisi, il ramo d’ulivo in bronzo e resina policroma dialoga all’interno di Castel Sant’Angelo con l’edificio seicentesco delle Olearie di Urbano VIII, accanto al quale è collocato. Il suo messaggio di Pace, quanto mai forte in questo momento storico, trova così un simbolico “ponte” tra Assisi, luogo della Pace per eccellenza, e la Basilica di San Pietro, che si staglia appena oltre il Castello.
Nel 2024 a Pietrasanta espone il limone monumentale all’evento “L’Agrumeta” dedicato agli agrumi frutti simboli del Mediterraneo.
Sempre a Pietrasanta, in occasione dell’evento La Notte Bianca dei Bozzetti con la quale la rinomata città versiliana celebra i 40 anni di attività del museo dei bozzetti, è ufficialmente presentato al pubblico il gesso della ghianda scultorea Germinazione della Terra. donata da Carta al museo.
La cipolla dorata in bronzo realizzata da Carta e da lui donata come Premio Cipolla Dorata di Banari, è consegnata dall’artista insieme alla Pro Loco del paese, ente organizzatore della Sagra della Cipolla Dorata di Banari, alla star del calcio internazionale Gianfranco Zola.
Proseguono durante l’anno le installazioni delle sue Germinazioni scultoree in diverse località italiane tra le quali a Viareggio in Toscana, a Porto Cervo in Sardegna, a Fontanafredda in Piemonte nella famose langhe del nebbiolo, a Montisola in Lombardia nel lago di Iseo.
Profondamente legato alla sua terra sarda, dopo oltre 30 anni di permanenza a Genova Giuseppe Carta ritorna a Banari, nel suo paese natio, e alla fine degli anni Ottanta acquista un antico palazzo nobiliare in trachite rossa di grande fascino e storia, meglio conosciuto come Palazzo Tonca, che diviene fin da subito la sua casa, il suo laboratorio, il suo museo-atelier d'arte sempre aperto al pubblico.
Da sempre attivo nel mondo della arti e della cultura, Giuseppe Carta idea ed istituisce a Banari importanti realtà culturali, quali l’associazione BanariArte (1996) e la Fondazione Logudoro Meilogu (2001), che presiede e dirige per lungo tempo con grande successo e pregevoli riconoscimenti e che portano il paese ad essere conosciuto e apprezzato oltre i confini regionali e nazionali.
La sua arte conquista i contesti internazionali e la sua casa-museo-atelier Palazzo Tonca diviene un luogo d’arte e di cultura riconosciuto e visitato ogni anno dal grande pubblico proveniente da ogni parte del mondo.
Mostra in corso
Giuseppe Carta. Gifts of Nature
Heydar Aliyev Center
Baku - Azerbaijan
6/03/2025 - 31/01/2026



LE GERMINAZIONI DI GIUSEPPE CARTA
Per capacità comunicativa e suggestione le opere di Giuseppe Carta che riproducono i frutti della terra sono un veicolo eccezionale a traghettare il valore dei prodotti della terra all'interno del messaggio universale dell'Arte, a farli diventare da elementi irrinunciabili della nostra vita oggetti vivi e preziosi, fino a concepirli, come dei veri e propri monumenti contemporanei della nostra esperienza artistica collettiva.
Il percorso che Carta segue non è solo intuitivo e immaginifico, ma è soprattutto perizia tecnica, il livello raggiunto di interpretazione del vero della natura con il vero della pittura e con quello della scultura.
Quello di Giuseppe Carta è uno sguardo attento e preciso tanto all’insieme quanto al particolare, ma anche all’ambientazione e alla sapiente scenografia della summa dei singoli pezzi, perché anche in natura i frutti dell'orto sono ognuno identico a se stesso, ma costituiscono un insieme armonico, in equilibrio visivo.
Occhio, intelletto e cuore, oltre all'abilità tecnica della realizzazione, dominano i frutti giganti di Carta, amati, accarezzati, sognati, resi presenze attive dall'artista. Dal punto di vista del genere artistico, potrebbe trattarsi certo di “natura morta”, ma a ben vedere essi vogliono essere “natura vivente” in perfetta sintonia con le traduzioni del termine che illustrano il genere, still life in inglese, stillleben in tedesco.
Germinazione è la nascita improvvisa, quasi magica e abnorme di grandi frutti realizzati in resina policroma, in bronzo o in alluminio specchiante – peperoncini, pomodori, limoni, ciliegie, fragole, melagrane – improvvisamente alla ribalta del nostro immaginario collettivo, testimoni e interpreti di un mondo atavico, eppure concreto, che ha attraversato i millenni con la discrezione silenziosa di ciò che è normalmente prezioso alla vita dell’uomo e quindi in qualche modo scontato. Questi frutti, parte fondamentale della storia dell’economia rurale dell'intera Italia, diventano attraverso le mani di Giuseppe Carta, Arte e si offrono a noi come “personaggi illustri” omaggiati dal nostro tempo.
I grandi Peperoncini sono stati concepiti da Carta per la città cinese di Chongqing nella regione del Sichuan, dove ancora adesso popolano la piazza principale quale simbolo dell’intera regione. I frutti in alluminio con il loro Asino “guardiano”, capaci di catturare sulla propria superficie specchiante i riflessi dell’ambiente che li circonda e di chi curioso vi si guarda dentro, sono stati esposti nella piazza del Duomo di Pietrasanta. Le Melagrane, frutto simbolico per eccellenza perché legato alla passione di Cristo, sono il simbolo del Teatro del Silenzio voluto da Andrea Bocelli nella sua città natale di Lajatico, in Toscana. Molti di essi hanno popolato i Castelli pugliesi in occasione della celebrazione dell'Anno del Cibo del 2018.
Tutti insieme questi frutti si offrono a noi come apparizione meravigliosa, spettacolo, coinvolgimento emotivo. Anche se non immediatamente percepibile, è evidente in tutte le opere di Carta, l’intenzione di creare vere e proprie sinfonie di accordi. Le installazioni di sculture, come la disposizione degli oggetti nei quadri dipinti, seguono ritmi precisi, ponderati e “cantano” all’unisono, diretti da un abile Maestro del Coro (e Carta lo è stato
davvero nella sua prima vita), una melodia impalpabile eppure udibile. Queste opere sono infatti vitali, si relazionano tra loro, dialogano.
Dal prodotto della natura più semplice, che l'uomo ha saputo addomesticare all'interno di una piccola area di sussistenza, nel rispetto dei cicli delle stagioni e per assicurarsi gli elementi vegetali della propria evoluta alimentazione, Carta trae un insegnamento esemplare, quello della riconoscenza ai simboli della semplicità del generarsi e del crescere. E lo fa con la sua arte perfetta.
Mariastella Margozzi
Dirigente Mibact
Direttore Regionale dei Musei della Puglia
Direttore Regionale dei Musei dell’Abruzzo
Direttore dei Musei Statali della Città di Roma
Biografia
CONTATTI
